Cosa deve saper fare un buon sbattitore elettrico: test di qualità

Si fa presto a parlare di qualità di un prodotto, nel caso specifico un piccolo elettrodomestico ‘peperino’ come lo sbattitore elettrico, che ha sostituito degnamente il frullino a mano di vecchia memoria, ancora presente in tante cucine ‘nostalgiche’. Ma come si fa a capire se è buono o meno questo tipo di prodotto ormai così diffuso e popolare da aver ormai surclassato l’omologo manuale? Quali caratteristiche deve avere un buon sbattitore elettrico? L’unico modo per scoprirlo è metterlo alla prova. Ecco, allora, una serie di test simulati che vi invitiamo a sperimentare per capire se il prodotto è all’altezza. Intanto, diffidare dagli apparecchi troppo vibranti che tendono a sfuggire di mano e a risultare molto scomodi durante le varie lavorazioni. La prova del nove per ogni sbattitore elettrico che si rispetti è montare gli albumi, che sembra facile con un apparecchio automatico ma bisogna vedere il risultato e le tempistiche.

Fra gli accessori che servono non può mancare la frusta a palloncino, in grado di montare a neve gli albumi, al termine si dovrà valutare il volume, lo spessore della schiuma, la lucentezza del composto e se compaiono bolle in superficie. Se il preparato si mostra soffice e compatto, senza imperfezioni, la prova può considerarsi superata alla grande. Altri test possono riguardare la produzione di creme, non tutti sanno che bisogna partire a bassa velocità per non pregiudicare la riuscita del composto e solo gradualmente si può velocizzare il ritmo, trattandosi di una preparazione delicata che esige attenzione e maestria, anche se si usa un apparecchio elettrico. Idem per il burro che può essere ottenuto con una preparazione che richiede tempi più lunghi per raggiungere la dovuta consistenza e che non tutti gli sbattitori elettrici sono in grado di supportare senza surriscaldarsi.

La tendenza al surriscaldamento è tipica degli sbattitori elettrici più economici e mediocri, dotati di un motore a basso wattaggio che non regge a lavorazioni più lunghe ed elaborate. Anche negli impasti si vede la qualità di uno sbattitore, soprattutto in presenza di miscelazioni più complesse con l’impiego di ingredienti duri e consistenti. Una prova semplice ma indicativa da fare è l’impasto di circa 250 grammi di farina per preparare una comune base per la pizza così da poter vedere la reazione dell’apparecchio a tu per tu con la solidità del composto.